CONCLUSIONE DI FINE ANNO 2020: DIGITALIZZIAMOCI

Volge al termine anche l'anno 2020. Un anno balordo, critico, pandemico. Il tempo non si ferma e continua la mia abitudine di scrivere due righe per le aziende, per gli imprenditori

e professionisti, per le partite Iva che quest'anno, più che mai, hanno vissuto nella precarietà scandita dal DCPM notturni, dalle notizie sull'andamento dei contagi, dalle proroghe dei tributi dovuti, dalle scelte veloci sulle nuove strategie da adottare per riuscire a stare a galla e pensare ad un futuro migliore.

Vorrei scrivere qualcosa di utile e non autoreferenziale per dare alcune linee guida sulle previsioni future e le azioni, secondo me, importanti per affrontare il nuovo anno.

E’ evidente che il sistema economico non è in salute, ma nello stesso tempo ci sono aziende che, nonostante il periodo pandemico, sono riuscite ad adeguarsi velocemente e trarre vantaggio da questa situazione. Si chiama velocità di cambiamento che, al di là della pandemia, è un valore che sarebbe da perseguire sempre. Lo potete fare se guardate la vostra azienda da un punto di vista organizzativo e cercate di cogliere i reali punti di debolezza che molto probabilmente derivano da una scarsa digitalizzazione. Ed è proprio la digitalizzazione che entrerà con forza nelle agevolazioni fiscali dei prossimi tre anni. Non lo dico io ma i dati forniti dal governo che immagina e spero consolidi, un progetto di spesa degli oltre 200 miliardi di euro del Recovery Fund assegnati all’Italia. Credo sia opportuno sottolineare che l’agevolazione non dovrebbe essere l’unico elemento che vi fa scegliere di digitalizzare la vostra azienda, ma un semplice incentivo di cui beneficiare.

Si tratta sempre di investire, come è giusto che ogni azienda faccia, per adattarsi al dinamismo delle richieste di mercato. Un mercato che chiede risposte veloci, una forte propensione alla ricerca e sviluppo dei prodotti e servizi e una competizione molto marcata tra i diversi settori e perché no, se possibile attivare la vendita on-line (non solo e-commerce). Vince il più veloce, capace e dinamico.

Se posso dare un messaggio di fiducia credo che dalla metà del prossimo anno assisteremo ad una progressiva ripresa economica che porterà benefici a tutte le aziende, ma permetterà di restare sul mercato, solo alle imprese che strategicamente rivedranno la propria organizzazione partendo da tre semplici domande: come posso migliorare i miei prodotti e/o servizi? dove perdo tempo? come posso migliorare la visibilità del mio brand?

La fiducia ci deve essere, ma anche la propensione a fare qualcosa di concreto e non piangere aiuti a "valanga" dallo Stato. Sappiamo che non se lo può permettere e inoltre, questo è ovvio ma è doveroso ricordarlo, c’è in gioco anche il futuro delle generazioni future su cui ricadranno, nel bene e nel male, tutte le decisioni che prenderemo nell’immediato futuro.

Si, speriamo che lo Stato, invece di promettere soldi e assistenza guardi finalmente a tracciare delle linee guida strategiche, sulla carta e nei fatti. Io ci spero sempre.

Con forza riprendiamo in mano la fiducia e rialziamoci grazie al nostro intuito e spirito di abnegazione che ci ha permesso di essere sul mercato fino a oggi e, aggiungo, essere un orgoglio del Made in Italy, valore che dobbiamo accudire e far progredire in base al mercato. Puntiamo sulla digitalizzazione perché migliora la vita di tutti.

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